Ammirare il cielo stellato ha sempre un suo grande fascino:
è romantico soprattutto quando splende anche la luna ed in occasione di eventi
speciali come un’eclissi, il passaggio di una stella cometa o per una pioggia
di stelle cadenti può essere motivo stesso di un viaggio. Grazie all’assenza di
umidità, il cielo che si può osservare ad occhio nudo nel deserto diventa
immenso, infinitamente luminoso. Con un po’ di impegno e pazienza anche un non
esperto può riuscire ad individuare alcune costellazioni e pianeti.
Quest’anno è scomparsa Margherita Hack, per me simbolo di
persona con i piedi per terra e testa fra le nuvole… anzi fra gli astri. Mi
sono sempre chiesta come sarebbe stato dedicare la propria vita a scrutare il
cielo e, pur ammirando profondamente il lavoro e gli studi effettuati da questa
grandissima persona, non avrei mai potuto dedicarmici a pieno.
Il bello delle stelle sta nel loro essere così infinitamente
immobili e riconoscibili, mi rincuora poterle osservare quanto sento sfuggire
il senso delle cose, rappresentano un appiglio, un punto fisso quando intorno
sembra non esserci nulla. Visto che divento insofferente stando ferma a lungo, le stelle sembrano davvero
l’opposto del mio modo di essere. Vedo e
cerco le stelle quelle che hanno aiutato naviganti e mercanti ad orientarsi
quando si trovavano in alto mare oppure nel mezzo del deserto.
Orientarsi è un dono. Su questo non si discute , credo che
alcune persone potrebbero in qualsiasi momento ritrovare la giusta via, io
invece faccio parte di quelli che preferiscono perdersi. Non c’è luogo in cui
sia stata senza aver cambiato idea sulla direzione o sulla meta stessa, forse
perché ogni volta che cambio strada mi auguro di trovarne una migliore della
precedente.
Generazioni di uomini hanno creato strumenti per permettere
di muoversi e non perdersi nel nulla, solo a titolo esemplificativo alcuni sono
molto rudimentali come quello (vedi
foto) chiamato stella del Sud proprio
come la costellazione formata da 5 stelle che si può vedere nell'emisfero
australe, oppure interessante ma complicato è anche l’ astrolabio, antico
strumento astronomico tramite il quale è possibile localizzare o calcolare la
posizione di corpi celesti come il Sole, la Luna, i pianeti e le stelle. Strumenti a parte, il vero punto di
riferimento, la Stella per antonomasia del viaggiatore è la stella polare. Ne
esiste una per ognuno dei due poli terrestri, ha la caratteristica che deve
essere allineata quasi perfettamente con l’asse terrestre e visibile ad occhio
nudo. Questa sua posizione rispetto alla terra la rende unica ed inimitabile
perché per quanto la terra possa girare
su se stessa e per quanto io come individuo possa correre, volare,
navigare, saltare, essere felice, triste, sola o in compagnia. Lei è sempre lì,
fissa su nel cielo che mi tiene d’occhio.
Per questa ragione mi piace pensare
che nessuno possa sentirsi completamente perso, neppure la sottoscritta che un
centro di gravità permanente non l’ha ancora trovato.
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