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venerdì 8 novembre 2013

Le stelle e i viaggi

Ammirare il cielo stellato ha sempre un suo grande fascino: è romantico soprattutto quando splende anche la luna ed in occasione di eventi speciali come un’eclissi, il passaggio di una stella cometa o per una pioggia di stelle cadenti può essere motivo stesso di un viaggio. Grazie all’assenza di umidità, il cielo che si può osservare ad occhio nudo nel deserto diventa immenso, infinitamente luminoso. Con un po’ di impegno e pazienza anche un non esperto può riuscire ad individuare alcune costellazioni e pianeti. 

Quest’anno è scomparsa Margherita Hack, per me simbolo di persona con i piedi per terra e testa fra le nuvole… anzi fra gli astri. Mi sono sempre chiesta come sarebbe stato dedicare la propria vita a scrutare il cielo e, pur ammirando profondamente il lavoro e gli studi effettuati da questa grandissima persona, non avrei mai potuto dedicarmici a pieno.

Il bello delle stelle sta nel loro essere così infinitamente immobili e riconoscibili, mi rincuora poterle osservare quanto sento sfuggire il senso delle cose, rappresentano un appiglio, un punto fisso quando intorno sembra non esserci nulla. Visto che divento insofferente  stando ferma a lungo, le stelle sembrano davvero l’opposto del mio modo di essere.  Vedo e cerco le stelle quelle che hanno aiutato naviganti e mercanti ad orientarsi quando si trovavano in alto mare oppure nel mezzo del deserto. 

Orientarsi è un dono. Su questo non si discute , credo che alcune persone potrebbero in qualsiasi momento ritrovare la giusta via, io invece faccio parte di quelli che preferiscono perdersi. Non c’è luogo in cui sia stata senza aver cambiato idea sulla direzione o sulla meta stessa, forse perché ogni volta che cambio strada mi auguro di trovarne una migliore della precedente. 

Generazioni di uomini hanno creato strumenti per permettere di muoversi e non perdersi nel nulla, solo a titolo esemplificativo alcuni sono molto  rudimentali come quello (vedi foto) chiamato stella del Sud  proprio come la costellazione formata da 5 stelle che si può vedere nell'emisfero australe, oppure interessante ma complicato è anche l’ astrolabio, antico strumento astronomico tramite il quale è possibile localizzare o calcolare la posizione di corpi celesti come il Sole, la Luna, i pianeti e le stelle.  Strumenti a parte, il vero punto di riferimento, la Stella per antonomasia del viaggiatore è la stella polare. Ne esiste una per ognuno dei due poli terrestri, ha la caratteristica che deve essere allineata quasi perfettamente con l’asse terrestre e visibile ad occhio nudo. Questa sua posizione rispetto alla terra la rende unica ed inimitabile perché per quanto la terra possa girare  su se stessa e per quanto io come individuo possa correre, volare, navigare, saltare, essere felice, triste, sola o in compagnia. Lei è sempre lì, fissa su nel cielo che mi tiene d’occhio. 

Per questa ragione mi piace pensare che nessuno possa sentirsi completamente perso, neppure la sottoscritta che un centro di gravità permanente non l’ha ancora trovato.

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